ARSENALES

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Gli Arsenales sono un trio Veneziano, con sede operativa a Spinea, specializzato in musica elettronica le cui origini partono da un sogno lungo quasi 20 anni  .

Arrivo a casa di Ricky Sirone, il  fondatore ; casa che è pure lo studio di registrazione dove nascono i pezzi del gruppo. Una casa incredibile, che trasuda suono ad ogni passo. Nulla è lasciato al caso, dagli strumenti, al proiettore , ai vari pc e tastiere presenti in questo open space dove tutto è grande ma a portata di mano.

Mi accoglie Riccardo alias Ricky, persona gentile e molto cordiale. Dopo i saluti di rito, e le reciproche conoscenze , iniziamo la nostra chiacchierata.

 

www.arsenales.eu

 

A : Arsenales , perché questo nome?

R : tanti tanti anni fa a passeggio per Mirano, vidi in un negozio una maglia con su scritto “arsenale – Venezia” , e mi piacque moltissimo l’idea. Iniziammo proprio come studio di registrazione arsenale“

 

A: Quanti anni hai?

R: sono del 1978 , faccio 40 anni a settembre

 

A: Arrivare a 40 anni vivendo e parlando solo di musica è difficile, come riesci ad evitare l’etichetta di “eterno bambino” che viene affibbiata troppo spesso a chi fa questo mestiere?

R:  Sono un eterno bambino? Sono felice di esserlo, perché restare eternamente bambini dentro è qualcosa di molto profondo, non è superficiale come si pensa. Rimanere legati alla fonte del nostro io , essere fuori dal sistema, non sembra, ma è qualcosa di divino. Questa cosa mi porta ad avere molto tempo libero, da dedicare a una mia personale ricerca dell’interiorità.

 

 

A: come unico lavoro fai il musicista?

R: Sono musicista , e lavoro anche nell’intrattenimento : organizzo molti eventi nelle zone di Padova Venezia e Treviso, con la mia associazione culturale Penelope Mystra

 

A: Come nascono gli Arsenales ?

R: Nel 2002 nasce il progetto, come studio di registrazione (successivamente divenuto il Neverland di Denis Frison).Qui ha inizio tutto, assieme ad altri 3 soci e amici. e assieme al mio amico e socio Marco; Negli anni successivi si trasforma in Band, con l’arrivo di Marco Bonaldo (attuale socio e batterista) dove iniziammo a sperimentare diversi sound.

Nel 2012 sono andato a Londra e Los Angeles per imparare un pò di songwriting e li ho conosciuto Lorenzo. Abbiamo scritto diverse canzoni e collaborato con cantanti da tutto il mondo, questo grazie alle tecnologie che permettono di essere un po’ ovunque pur non spostandosi.

Lorenzo nel 2014 ha scelto altre strade, e nel corso degli anni da cantanti lontani da casa siamo arrivati ad avere con noi Eleonora ….e alla fine oggi siamo in 3 . La formazione definitiva quindi è formata da me , Eleonora e Marco.

 

ecco il trio , con Ricky , Eleonora al centro, e Marco

 

A : Quindi hai frequentato dei corsi per imparare a scrivere pezzi?

R: non esattamente corsi. Diciamo che impari andando a respirare l’aria dei grandi Big e porti sempre a casa qualcosa; io sono andato “in serie A” per imparare ad esempio anche solo certe definizioni di ruoli che qui in Italia non esistono.  Qui in Italia sono tutti sulle spalle della stessa persona, altrove ogni professionista si occupa di un settore differente di ogni pezzo, e il risultato è incredibilmente migliore.

 

A: in che genere possiamo inserire la produzione degli Arsenales ?

R: Elettro pop Rock:  casse dritte,sonorità elettroniche, con pezzi sinth pop e diverse chitarre elettriche. Siamo in pieno genere indie/alternative , direi.

 

A: A parer tuo, siete più di nicchia o siete più commerciali ? L’ago della bilancia da che parte versa?

R: In origine direi circa un 60% nicchia e il restante commerciale, ma come tutte le cose, siamo in costante evoluzione.

 

A: Cantate solo in Inglese ?

R: con l’arrivo di Eleonora abbiamo iniziato una ricerca del cantato in Italiano , anche seguendo un po’ i feedback dei nostri fans (la pagina conta circa 19 mila followers, NdA) . L’italiano è mediamente più difficile della lingua inglese, e anche di difficile scrittura avendo termini più specifici . Il primo singolo in Italiano però uscirà a fine marzo. Sai , recentemente il mercato si è aperto a cose molto interessanti e diverse dalle canzoni melodiche “all’italiana” e quindi secondo noi c’è spazio anche per la nostra elettronica.

 

A: nei vostri show come vi esibite ?

R: usciamo  come live set in due come pura musica elettronica, tendente alla techno .  Spesso si inserisce Eleonora che fa molti vocals ; ma la vera quintessenza è la live band , dove troviamo basso, chitarre, tastiere , batteria acustica e voce. Cerchiamo di suonare sempre più in Band .

 

A : di cosa parlano i vostri testi ?

R: Cerchiamo di comunicare un messaggio positivo, di energia a tutto quello che lega il mondo. Siamo fatti d’amore …e il vero problema del mondo di oggi è il nostro Ego; bisogna cercare di staccare quindi la spina , solo così saremo liberi. Perchè siamo tutti vittime di questo sistema , compresi i vari politici del nostro tempo.

Ecco, in questo senso non saremo mai una band di protesta nel modo cui siamo abituati a vedere; la nostra protesta è rivolta contro il nostro Ego. Il nostro messaggio è ben differente quindi:  un amore universale, e il nostro nemico spesso è dentro di noi.

 

A: cose da ricordare nella vostra carriera ?

R: abbiamo aperto i concerti di Anastacia durante la sua tournee in  Italia, e abbiamo fatto concerti davanti a circa 10 mila persone negli ultimi anni, abbiamo fatto insomma degli step importanti. Tuttavia non abbiamo ancora la pancia piena , vorremmo parlare dei nostri messaggi a sempre più gente possibile , e prima o poi ci riusciremo.

la copertina del loro ultimo singolo, in vendita negli stores digitali

 

A: La cosa più difficile nel tuo mestiere ?

R: facciamo fatica a promuoverci come si dovrebbe fare nel 2018 , non abbiamo il tempo di stare sempre sui social “h24” e ci rendiamo conto che è un po’ un nostro limite

 

A: il vostro rapporto con la tecnologia?

R: siamo assolutamente a favore di tutto ciò che è tecnologico ed elettronico , tuttavia non disdegnamo di rotolarci nell’erba verde qua fuori, anzi. E’ li che ritroviamo noi stessi, se ci dimentichiamo da dove veniamo.

 

A: Grazie mille Riccardo è stato un piacere

R: Grazie a te Arjuna piacere mio

 

Lascio casa Sirone con la consapevolezza di aver conosciuto e respirato un pò di aria pregna di buone sonorità . Ascolto con gioia il loro ultimo pezzo Urban Flowers, in cui il testo cita “MY BIG  DREAM IS ENOUGH IS ENOUGH FOR ME ” (il mio sogno è abbastanza, abbastanza , per me”)

 

 

 

 

 

 


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