LA TRANSUMANZA ANCHE QUEST’ANNO PASSA DA SPINEA
Anche quest’ anno Spinea torna a rivivere la tradizione della transumanza.
Come infatti abbiamo visto, è ospite in città un gregge proveniente dal Trentino e sui social e sulle chat private giornalmente si chiedono aggiornamenti sulla loro posizione perché, ammettiamolo, lo spettacolo di un gregge intero, con i cani pastore e gli asinelli al seguito, non affascina solo i bambini, specialmente oggi che la tradizione della transumanza è sempre più a rischio.
I principali nemici delle greggi sono oggi la cementificazione del territorio, unita alla burocrazia, al sempre minor numero di persone che scelgono una vita non certo facile e, a volte, alla intolleranza delle persone che non ne capiscono l’ importanza, fattori che spesso ostacolano o impediscono il passaggio delle greggi dalla pianura ai monti.
Con questi spostamenti le pecore possono nutrirsi di mangimi naturali secondo un’antica pratica che asseconda il ritmo di vita di questi pacifici animali. La pastorizia è oggi un’ alternativa ai moderni allevamenti confinati e intensivi e per questo dovrebbe essere incentivata.
Autostrade, barriere, asfalto e altri ostacoli fisici o amministrativi contrastano i tradizionali percorsi, per lo più lungo i corsi d’acqua, costringendo troppo spesso i pastori a spostare gli animali con automezzi, quando invece dobbiamo capire che abbiamo tutti il dovere di tutelare la naturalità di un settore che offre produzioni golose, apprezzate da buongustai e turisti e soprattutto molto più sane di quelle derivanti dai moderni allevamenti stabili e intensivi.
(Il passaggio del gregge lungo via Rossignago – video di Matteo Milan)
Forse rimarrà qualche zecca dove hanno sostato (ricordiamo comunque che per potersi muovere gli animali sono controllati dalle ASL Veterinarie e devono avere i certificati “di salute”); forse qualche strada verrà sporcata durante gli spostamenti del gregge, ma proviamo a pensare se veramente vale la pena perdere una così bella e antica tradizione, di cui si ha traccia addirittura negli scritti di antichi filosofi…
(23 febbraio 2018)
D. B.