PILLOLE DI STORIA – IL CASTELLO DI ORGNANO 2

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Altro salto nel tempo e arriviamo nel 1200. Per il territorio di Spinea è un periodo storico segnato da molteplici lotte di supremazia fra la Serenissima Repubblica di Venezia, Padova e Treviso e, in questo scenario, il castello di Orgnano passa a diversi proprietari.

Nel 1200 il vescovo di Treviso, Ambrogio, si spinge alla conquista di Cesana e Zumelle nel feltrino ed il Patriarca di Aquileia, in contrasto con i trevigiani, risponde raggiungendo con un esercito le terre della marca (di cui Spinea faceva parte) danneggiando, tra le altre, Spinea stessa.
Venezia sta vivendo un momento di gloria con la partecipazione alla IV crociata ed il Doge Enrico Dandolo si affretta a concludere una pace separata con Treviso e Aquileia. Dopo l’arrivo di scomuniche papali per Venezia e Treviso, per fatti diversi, anche il Patriarca di Aquileia scende a patti con Treviso.
Si narra inoltre che nel 1222 un terribile terremoto squassa le cime dei monti e fa crollare le torri del castello di Noale.

Ed è in questo sfondo storico che il castello di Orgnano viene venduto, il 22 dicembre 1223, a Liberio Bava, come documentato dall’atto conservato presso la Biblioteca Comunale di Treviso, che indica anche i nomi degli affittuari del borgo e l’estensione dei terreni con cenni all’ambiente naturale:

Nell’anno del Signor 1223, indizione XI, venerdì 22 dicembre

Essendo stata proclamata la vendita delle proprietà riguardanti l’eredità del signore Guercio Tempesta secondo lo statuto del comune della città di Treviso, ed osservate le disposizioni di quello con la convocazione del collegio degli estimatori mediante il suono della campana, alla presenza del signore Semprebene, giudice ed assistente del signore Oldorico di Beseno podestà di Treviso, il signore Corradino di Albertino Teutonico e Aldevrandino Beraldi, stimatori e venditori del Comune di Treviso, a nome e per conto del comune stesso, procedettero alla cessione, alla vendita e all’investitura a feudo al signore Liberio di Bava del castello e del castellaro di Orgnano, con le fratte e i luoghi marginali di quel castello (…….)
…con una posta di mulino dotato di una ruota, con l’obbligo per i villaggi di Orgnano, Crea e Camenzago di immagazzinare tutti nello stesso castello di Orgnano e di fare un magazzino per ciascuno nel luogo che gli è stato dato(…..)
…un manso situato in quel territorio di Orgnano, lavorato da Giacomino di Donino, e che una volta era lavorato da Giovanni di Serona; e ancora di un manso posto nel medesimo territorio lavorato da Viviano, fratello di Chiarone; di un manso giacente nel medesimo territorio, lavorato da Simeone barattiere; e di un altro manso situato nel medesimo territorio, lavorato da Bonaldo; della decima del manso stesso lavorato dal detto Bonaldo; di un altro manso posto nel medesimo territorio, nel luogo che è detto Aunedo, lavorato da Zanino, figlio di Aica di Zigaraga; di un altro manso giacente nel medesimo territorio, lavorato da Giovanni Timone…..

Ma il possesso del nostro castello nelle mani di Liberio Bava durò poco a causa dei patti troppo onerosi imposti dalla città di Treviso. Passò quindi in mano al senatore veneziano Pietro Ziani, poi Doge di Venezia, aumentando così il possesso da parte della Serenissima delle località strategiche della terraferma.

Dalla vendita a Liberio Bava, le vicende del castello di Orgnano diventano le stesse dell’avogaria noalese, almeno fino a che il castello stesso non viene distrutto, ma questa è un’altra storia….

D.B.

(fonti: “Spinea: una storia attraverso le fonti” di G. Bosmin e F. Stevanato; “Spinea” di L. Gallo)


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